Il pastore maremmano abruzzese è un cane dotato di grande equilibrio caratteriale, perché questa è una condizione indispensabile per svolgere correttamente il suo ruolo di difensore del gregge. Il cane è spesso lasciato da solo con le pecore ed in queste condizioni non deve certamente avventarsi contro chiunque passi nelle vicinanze del gregge.
La sua aggressività è infatti bilanciata da un grande equilibrio che gli fa interrompere l’azione di difesa quando cessa il pericolo per le pecore. La sua azione è pertanto di avvertimento e di dissuasione e si esaurisce nel momento in cui il cane capisce che il gregge non corre più alcun pericolo.
Il rischio di essere aggrediti lo si ha solamente se si arriva a distanza brevissima dal gregge o addirittura in mezzo alle pecore, ma in questo caso la responsabilità è dell’uomo e non del cane.
Anche il comportamento del pastore maremmano abruzzese “urbanizzato” riflette questo suo carattere notevolmente equilibrato e per questa sua dote è conosciuto ed apprezzato dagli estimatori della razza. La sua azione anche nella vita di città è nella totalità dei casi di deterrenza ed il suo grande equilibrio lo porta a non aggredire mai immotivatamente. Il cane, infatti, non arriva mai, se non in condizioni estreme, alle vie di fatto, ma generalmente si limita a scoraggiare, con il suo atteggiamento aggressivo, l’eventuale intruso, bloccando immediatamente la propria aggressività al cessare della minaccia.
Il pastore maremmano abruzzese anche nella guardia della casa o di un determinato territorio svolge istintivamente il suo dovere, non ha perciò bisogno di un particolare addestramento, ma deve essere solamente allevato correttamente. La vigilanza del territorio, seppur discreta, è costante e nulla lo può distogliere da questo compito, né offerte di cibo, né minacce, né altro.
Il suo atteggiamento nella vita famigliare e nella guardia della casa è pacato e tranquillo poiché riflette quello della vita con il gregge. Un cane nevrile ed esuberante, infatti, non sarebbe certamente idoneo a vivere con le pecore perché le spaventerebbe.
pastore maremmano abruzzese sa riconoscere il vero pericolo e perciò non abbaia mai nevroticamente per il più piccolo rumore; solamente in caso di vera necessità è pronto alla lotta nella quale è fortissimo essendo stato selezionato per essere una vera e propria macchina da combattimento.
Questo è il maremmano abruzzese: un cane antico, che ha conservato intatta la sua natura originaria, che non ha subito particolari modificazioni durante i secoli, poiché la sua selezione è stata curata, fino a pochi decenni orsono, esclusivamente dai pastori, i quali hanno sempre salvaguardato e valorizzato le sue attitudini funzionali, senza però sottovalutare quelle caratteristiche morfologiche legate alla funzione di protezione che il cane doveva svolgere; grande taglia, forte conformazione, pelo lungo, folto e bianco, ecc..
Il pastore maremmano abruzzese è un cane al quale ci si può avvicinare soltanto dopo averlo capito e dopo che si è riusciti ad apprezzarne la “diversità”. Conoscendo meglio la razza e riflettendo sull’uso che gli uomini, negli anni, hanno fatto di questa, si possono arrivare a chiarire molte cose circa questo cane alle volte misterioso e rude. Il suo carattere si è plasmato attraverso secoli di vita trascorsa in un ambiente molte volte ostile, sotto la tutela di padroni-pastori che non gli riservavano carezze o tenerezze.
Considerati dall’uomo come veri ausiliari, a questi cani veniva chiesto prima di tutto l’attaccamento al gregge e non alla mano umana, la capacità di autodecisione per poterli lasciare soli durante le lunghe ore del pascolo ed il coraggio di affrontare l’avversario, chiunque esso fosse.
Tali richieste hanno formato per generazioni il carattere del nostro bianco amico, rendendolo un ottimo guardiano, capace di autogestire le sue azioni in ogni circostanza.
A chi lo guarda nei suoi occhi scuri, oggi come allora, il maremmano deve trasmettere fierezza e dignità; in lui l’uomo non deve trovare la sottomissione tipica delle razze abituate al lavoro sotto la mano umana, ma un compagno al suo pari, dotato di una sua intelligenza, con la quale saprà far fronte da solo alle urgenze della vita. Il vostro amico a quattro zampe, avrà bisogno per lo meno di un giardino, dove poter sfogare il suo istinto di guardiano.
Assopito di giorno, durante le ore della giornata amerà dormire indisturbato in quel luogo che lui ha scelto come tana, sia questo un pergolato fuori in giardino o un tappeto nel vostro ingresso; ma di notte la sua indole di pastore si risveglierà, rimanendo in allerta ad ogni piccolo rumore sospetto. Il suo gregge, ad oggi la famiglia umana, deve essere protetta ad ogni costo.
In genere, non sviluppa attaccamenti selettivi per questo o quel membro della famiglia: tutti fanno parte del suo branco sul quale lui deve vigilare. In questa sua visione il padrone sarà trattato con rispetto, ma non si assoggetterà mai, considerandolo un pari più che un capo.
Mai però dovrà essere trattato con cattiveria o autorità, dotato di grande intelligenza, sa ben capire ciò che il suo compagno umano gli chiede, ma sa anche discernere e decidere ciò che secondo lui è più giusto fare.
Non è quindi un cane per chi vuole sentirsi gratificato dall’esecuzione di un comando, ma bensì un soggetto a cui è dovuta la massima libertà di agire. Cresciuto tra le aspre montagne, in compagnia di uomini non troppo avvezzi alle smancerie, il pastore bianco ha imparato a fare a meno di carezze ed affettuosità.
Affezionato comunque al suo branco, a modo suo vi dimostrerà il suo amore, ma dovrete essere voi a capire le sue effusioni brevi ma intense. Ritornando a casa, vi accoglierà con lo scodinzolio della coda e la dolcezza dei suoi occhi, ma le sue coccole sono preziose e come tali risultano un dono breve ma intenso. Non ama particolarmente il contatto fisico o come in precedenza spiegato, sarà lui a chiedervelo quando ne sentirà l’esigenza.
Non è appiccicoso né petulante, ma indipendente e discreto: è sicuramente un ottimo compagno per chi vuole un cane da guardia, sensibile ma autorevole, dotato di grande dignità che però deve essere rispettata.